NON FARE DELLA TUA VITA UN GIOCO

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DiA.E.C.I. LAZIO

I Monopoli presentano l’applicazione SMART

Nel corso dell’audizione del 6 marzo 2019 presso la Commissione Finanze della Camera, il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Benedetto Mineo e la responsabile Direzione Dogane e Monopoli di Sogei, Carla Ramella, hanno presentato un’applicazione denominata SMART (Statistica e Monitoraggio della Raccolta Territoriale).

L’applicazione SMART, attualmente ancora in fase di collaudo, può rappresentare un importante ausilio, messo a disposizione degli Enti locali, per il monitoraggio del flusso di gioco su rete fisica e per verificare l’effettiva applicazione delle ordinanze emanate sulle limitazioni degli orari di giocorelative agli apparecchi VLT.  

Essa consentirà, inoltre, la visualizzazione di mappe in cui sono evidenziati i Point of Interest (scuole, ospedali e luoghi di culto, oltre ai luoghi privati attivi come esercizi che ospitano AWP, sale VLT, sale scommesse, sale Bingo, etc.), in modo da poter classificare le attività già presenti e identificare quelle che richiedono un’autorizzazione ad esercitare, sulla base della loro distanza dai luoghi sensibili.

A partire dal mese di luglio sarà disponibile anche una terza funzionalità, per il monitoraggio degli orari di accensione degli apparecchi VLT. Il Comune potrà, infatti, ricevere segnalazioni sulle sale da gioco, sugli esercizi commerciali e sui singoli apparecchi che hanno violato le restrizioni, semplicemente inserendo i dati delle proprie ordinanze e regolamenti che prevedono lo spegnimento degli apparecchi in determinate fasce orarie.

Il 31 maggio 2019 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha pubblicato una Determinazione sulle modalità tecniche di abilitazione e di accesso all’applicazione “SMART”. È stata, inoltre, realizzata una Guida operativa.

DiA.E.C.I. LAZIO

Il mercato illegale del gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo rappresenta un business solido anche per la
criminalità organizzata. L’economia sommersa in mano alle mafie
costituisce, infatti, una cospicua fetta del mercato legato al gioco
d’azzardo.
Secondo alcune stime del Servizio centrale della Polizia Postale e delle
Telecomunicazioni
, nel 2015 (ultimo dato disponibile) il fatturato delle organizzazioni criminali del settore sarebbe stato di 23 miliardi.
Di fatto accade che le slot e le Vlt – Videolottery sotto il controllo dei Monopoli vengono sostituite con altre macchinette modificate e controllate dalle mafie locali.

A questo punto, tenere traccia delle giocate effettuate su
questi apparecchi è impossibile, se non dopo il loro sequestro. Nel 2018
l’Antimafia di Palermo ha scoperto, ad esempio, che a finanziare la
latitanza del boss Matteo Messina Denaro erano tutte le giocate
avvenute nelle agenzie dell’imprenditore Carlo Cattaneo.
Le organizzazioni criminali sfruttano, infine, le meccaniche del gioco
d’azzardo per riciclare denaro sporco, utilizzando macchinette Vlt, che
permettono di inserire direttamente le banconote, per ripulire facilmente
migliaia di euro.

DiA.E.C.I. LAZIO

QUANDO IL GIOCO DIVENTA PATOLOGICO

Il giocatore abituale può scivolare gradualmente in una condizione di dipendenza patologica (Gioco d’Azzardo Patologico, noto come GAP) dai giochi elettronici o d’azzardo anche online senza rendersene conto, almeno per un periodo.
Il Gioco d’Azzardo, così come la Ludopatia, è riconosciuto come Patologia anche dal Ministero della Salute, poiché può creare dipendenza, come avviene con le sostanze stupefacenti, l’alcool, le sigarette e altri disturbi compulsivi incontrollabili.

In media passano 3-4 anni da quando il gioco diventa abitudinario a quando si manifesta una vera patologia.

Alcuni comportamenti, tuttavia, possono essere segnali che il gioco stia diventando un problema:

il tempo passato a giocare, così come i soldi investiti aumentano sempre;
• il desiderio di giocare è forte e si diventa nervosi se non si gioca;
• si gioca per recuperare le perdite, anche in modo accanito;
• si inizia a mentire ad amici e familiari e si gioca di nascosto da loro;
• si gioca più di quanto ci si può permettere, si fanno debiti per pagare le giocate o addirittura si commettono furti;
• si vorrebbe smettere di giocare ma non si riesce;
• si antepone il gioco a persone e altre cose importanti;
• il gioco condiziona pesantemente l’umore;
• spesso, l’obiettivo della scommessa non è la vincita, ma l’eccitazione del gioco.

Il gioco d’azzardo patologico colpisce sia gli uomini che le donne e riguarda ogni classe sociale, culturale ed economica.
Si possono, inoltre, individuare alcuni fattori che sono spesso associati ai ludopatici. Innanzitutto, le persone che giocano in maniera compulsiva hanno spesso anche problemi di abuso di droga, alcool, disturbi dell’umore e della personalità, deficit di attenzione o iperattività.

Il Gioco d’Azzardo è una vera e propria patologia, che deve essere affrontata da specialisti ed esperti e trattata con l’aiuto di terapie specifiche. Più tempestivamente si affronta il problema, più alte sono le possibilità di risolverlo con successo.

Se pensi che il gioco sia un problema per te, un familiare o un amico rivolgiti ad un centro di assistenza specializzato. Consulta nella tua Regione il Ser.D – Servizio Dipendenze a te più vicino, al seguente link.

DiA.E.C.I. LAZIO

BREVE CRONISTORIA DEL GIOCO E SCOMMESSE NEGLI ULTIMI 25 ANNI

In Italia si gioca e si scommette tanto, agli Italiani piace giocare e lo fanno sempre di più. Sicuramente lo Stato, se da un lato disincentiva, dall’altro stimola e induce a scommettere e tentare la sorte. Questo perché il giro economico e il guadagno presenta cifre da capogiro.

Negli anni ’80 chi voleva tentare la sorte in maniera più consistente, al di là dei circoli privati dove si giocava a poker o ad altri giochi di carte, doveva andare nei Casinò: Campione d’Italia, Sanremo, Saint Vincent e Sanremo i luoghi che aprivano le porte al sogno.

Ma fino agli anni ’90, in Italia il gioco d’azzardo era ritenuto un’attività ad alto rischio sociale.

Nel 1993 e 1994, lo Stato alla ricerca di nuove entrate per la spesa pubblica, individua nelle scommesse un’ottima opportunità di sfruttare il gioco d’azzardo come leva fiscale.

La prima lotteria istantanea è del 1994, poi l’estrazione del Lotto diventerà bisettimanale (governo Prodi) e nel 2005 trisettimanale (governo Berlusconi). Il primo governo Prodi autorizza l’apertura delle sale scommesse, il secondo l’azzardo online. Con Berlusconi vengono introdotte nei bar le slot machine, il Gratta&Vinci, e col decreto d’emergenza per il terremoto de L’Aquila, anche la possibilità di installare nelle sale i Vlt (videolottery), aumentano le sale poker, le scommesse ippiche, nuovi giochi numerici. Le campagne pubblicitarie diventano imponenti.

Nel 2011, era pronto il decreto anche sui cosiddetti «giochi di sorte», individuata anche la campagna pubblicitaria “Quando vai a fare la spesa al supermarket, non ritirare il resto, giocatelo”. Non entrò in vigore bloccato da Monti.

Negli ultimi anni sono aumentate e diventate sempre più insistenti le iniziative della società civile per bloccare il Gioco d’Azzardo, riconosciuto come patologia per la quale lo Stato con il Sistema Sanitario Nazionale paga cifre enormi e non solo di tipo economico.

Nel 2018 è nato il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali  per il contrasto al gioco d’azzardo patologico in maniera da avere un’azione coordinata dei Comuni aderenti.

Ma bisogna riconoscere che alla spinta dal basso e dalla società civile non è seguita una valida e concreta iniziativa dei Governi che via via si sono succeduti negli anni. Citiamo tra le ultime iniziative, la limitazione della pubblicità sul Gioco d’Azzardo con il Decreto Dignità approvato a luglio 2018.

Pregevole l’iniziativa, ma di effetto limitato e non di grande efficacia.

DiA.E.C.I. LAZIO

GIOCO D’AZZARDO: LE NORME APPROVATE DAL COMUNE DI ROMA

Riteniamo utile riportare e riassumere qui di seguito le norme approvate dal Comune di Roma con i principali regolamenti relativi alle sale gioco, agli esercizi dedicati al gioco d’azzardo.

“Premessa. Il Comune di Roma il 9 Giugno 2017 ha approvato un Regolamento sulle sale da gioco e i giochi leciti (n. 31 del 2017) che disciplina le concessioni delle licenze relative all’esercizio di giochi leciti (sale pubbliche da gioco) per la “tutela dei minori, degli utilizzatori, della sicurezza urbana, della salute e della quiete della collettività“ (art.2, comma 2). Successivamente, il 17 aprile 2018, all’interno del Regolamento Attività Commerciali (n. 47 del 2018) sono state inserite altre norme in materia di gioco d’azzardo.

Gli aspetti principali dei due regolamenti possono essere così riassunti.

Finalità dei provvedimenti. Il primo Regolamento (che richiama nelle premesse la Legge Regionale n.5 del 2013 “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”) è volto “a limitare le conseguenze sociali dell’offerta di gioco su fasce di utenti psicologicamente più vulnerabili“ e si prefigge di “prevenire e contrastare la propensione al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.); garantire che ogni forma di gioco lecito avvenga riducendo gli effetti pregiudizievoli, per la salute pubblica, la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, l’aggregazione sociale, la sicurezza urbana, la viabilità, il decoro, la quiete pubblica e contrastando, altresì, i fenomeni di dequalificazione territoriale; disincentivare il gioco compulsivo” (art.2, comma 1).

Inoltre “l’Amministrazione si impegna ad impostare specifiche restrizioni alla navigazione internet (c.d. “content filtering”) alla rete wireless di Roma Capitale, volte ad impedire l’accesso a siti web nei quali è possibile giocare d’azzardo on-line” necessarie (art.2).

Il secondo Regolamento è finalizzato a tutelare il Centro storico di Roma, riconosciuto come Sito Unesco, includendo le sale per videogiochi, biliardi ed altri giochi leciti di cui all’art. 10 T.U.L.P.S tra le attività incompatibili con le esigenze di tutela dei valori ambientali e urbanistici del Centro storico di Roma.

Divieti riguardanti l’ubicazione degli esercizi dedicati al gioco d‘azzardo. Ai sensi degli artt. 6 e 8 del Regolamento sulle sale da gioco e dell’art. 11 del Regolamento sulle attività commerciali l’esercizio delle attività di gioco è vietato:

  • in caso di mancato rispetto della distanza dai luoghi sensibili di almeno 350 metri all’interno del perimetro dell’ “Anello Ferroviario” di cui alla Zona 2 del PGTU e di almeno 500 metri al di fuori di esso (istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziale operanti in ambito sanitario o socioassistenziale);
  • in caso di presenza all’interno del locale di sportelli bancari, postali o bancomat, per evitare che la disponibilità immediata di denaro contante costituisca incentivo al gioco;
  • negli immobili di proprietà di Roma Capitale e delle società da essa controllate o partecipate;
  • in immobili vincolati, ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici;
  • nei chioschi su suolo pubblico;
  • all’interno del Centro storico, con particolare riguardo ai tessuti T1, T2, T3, T4, T5 ovunque localizzati e T6 localizzati all’interno del Municipio Roma I;
  • negli esercizi pubblici, qualora gli stessi si trovino all’interno di istituti scolastici di qualsiasi grado, sedi e strutture universitarie, centri di formazione professionale, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale, strutture ricettive per categorie protette, parchi e altri spazi verdi pubblici attrezzati, musei civici e nazionali, caserme attive, centri di accoglienza per richiedenti asilo, centri per l’impiego;
  • all’esterno dei locali;
  • nei circoli privati che risultano come luoghi sensibili.

Giochi vietati. La tabella dei giochi proibiti deve essere esposta nei locali (artt. 4 e 9). È vietata la messa a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano di giocare collegandosi a piattaforme per il gioco on-line (cc.dd. “totem” e similari) (art. 3).

Divieto di accesso dei minori. È previsto l’obbligo di identificazione die minori di anni 18 al fine di inibire loro l’uso degli apparecchi e l’accesso nelle sale riservate al gioco (art. 8).

Informazioni per i giocatori. Deve essere esposto su ciascun apparecchio il cartello indicante i valori relativi al costo della partita, le regole del gioco e la descrizione delle combinazioni o sequenze vincenti e il cartello indicante il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. All’ingresso e all’interno dei locali devono essere esposti in modo visibile il materiale informativo predisposto dalla competente A.S.L. (diretto ad evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici) nonché il cartello predisposto da Roma Capitale contenente le informazioni che consentano al giocatore di effettuare un autotest e il cartello indicante gli orari di apertura e chiusura dell’esercizio (art. 9).

Nuove sale da gioco. Il regolamento precisa procedura e requisiti (tra cui il fatto di non aver subito misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia) per l’apertura di nuove sale (art. 7).

Pubblicità. Viene vietata la pubblicizzazione all’interno e all’esterno dei locali di vincite appena accadute o storicamente avvenute, così come l’installazione di insegne luminose o a luminosità intermittente sia all’interno che all’esterno degli esercizi; è altresì vietata l’attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di sale da gioco e dell’attività secondaria e complementare di somministrazione di alimenti e bevande (art.9).

Esercizi no slot. Gli esercizi commerciali che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo potranno esporre il marchio regionale “Slot free-RL”, ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2013 (art. 9, comma 8).

Revoca e sospensione della licenza: viene sospesa nei casi previsti dalla normativa di settore (art.11)

Limitazione orari. Il Regolamento rinvia ad una successiva ordinanza del Sindaco, approvata nel giugno 2018 la fissazione degli orari di apertura delle sale da gioco e delle fasce orarie di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro (art. 12).

Sanzioni. Per le violazioni del Regolamento sulle sale da gioco è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria il cui importo è determinato dalla Giunta (art. 13). Il Regolamento sulle attività commerciali prevede la sospensione dell’attività (art. 15).

Fonte: www.avvisopubblico.it

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STOP AL REDDITO O PENSIONE DI CITTADINANZA IN CASO DI VINCITA AL GIOCO

Vincere al gioco potrebbe non essere una buona notizia per chi ha ottenuto il reddito o la pensione di cittadinanza. Con una novità introdotta durante l’esame alla Camera è ora previsto che «la perdita dei requisiti si verifica anche nel caso di acquisizioni di somme» sopra gli importi previsti «a seguito di donazione successione o vincite».

Accanto al divieto di utilizzare la card in giochi, rimasto in vigore nonostante le nuove norme di tutela della privacy che vietano allo Stato di monitorare le spese dei beneficiari, in Parlamento è stato introdotto un nuovo paletto, volto a scoraggiare scommesse e puntate. La novità non riguarda solo i giochi ma tutti gli incrementi di ricchezza che portano a superare le soglie di reddito e patrimonio stabilite dalla norma come requisiti massimi per ottenere il beneficio.

Una norma che rientrava già nella logica del provvedimento ma che durante il passaggio alla Camera è stata riformulata nel dettaglio, precisando chiaramente che i tetti non possono essere superati nemmeno nel caso in cui le somme aggiuntive siano state regalate, ereditate o vinte al gioco. Ovviamente il meccanismo scatta anche se la vincita è minore ma, sommandola a quanto già si possiede, si superano le soglie previste per i requisiti patrimoniali.

Questi sono articolati a seconda delle tipologie di famiglia. Così se il valore base da non superare è di 6.000 euro, è previsto un incremento di 2.000 euro per ogni familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro. Ci sono poi ulteriori incrementi dal terzo figlio in poi e per eventuali familiari con disabilità. Dal terzo figlio la somma si incrementa di 1.000 euro mentre per ogni disabile di 5.000 euro. 

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Il gioco d’azzardo è sempre più adulto. In calo nella fascia tra gli studenti 15- 19 anni

Interessanti i dati elaborati dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR sui nuovi dati IPSADed ESPADItalia: rivelano in sostanza che gli adulti scommettono sempre di più, mentre è in calo il gioco d’azzardo, anche online, tra i giovani in tutte le regioni italiane. Nel Sud Italia crescono invece gli studenti giocatori ‘problematici’. Sempre più diffusi Gratta&Vinci e scommesse sportive.

Secondo il rapporto di ricerca IFC-CNR Consumi d’Azzardo 2017 risulta che, nel corso del 2017, siano oltre 1 milione gli studenti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta, nel 2008 erano 1,4 milioni.

La percentuale di studenti maschi che gioca è quasi doppia rispetto a quella delle coetanee.

Nonostante nel nostro Paese sia illegale giocare per gli ‘under 18’ si stima che 580.000 studenti minorenni abbiano giocato d’azzardo nel corso dell’anno. Il 27,1% riferisce di aver avuto problemi a giocare d’azzardo in luoghi pubblici perché minorenne. Diminuisce la percentuale di giocatori studenti con profilo di gioco problematico.

Il gioco più diffuso è sempre il Gratta&Vinci.

Un quadro differente si delinea per gli studenti con profilo di gioco problematico, fra i quali l’azzardo più diffuso è rappresentato dalle Scommesse sportive. Il 33,4% degli studenti riferisce di poter raggiungere un luogo dove giocare in meno di 5 minuti a piedi da scuola.

Fra gli studenti giocatori i luoghi dove si gioca più frequentemente sono la casa (propria o di amici) e i Bar/Tabacchi. Il gioco online è in diminuzione rispetto al 2015. Il device più utilizzato per giocare online è lo Smartphone, seguito dal PC. La maggioranza degli studenti spende in giochi d’azzardo meno di 10€ al mese. Il 10,8% degli studenti italiani non sa che il gioco d’azzardo è vietato ai minorenni; il 39% è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco. Rispettivamente il 16,7% e l’11,5% ritengono che la vincita al Bingo e alle Videolottery/slot machine sia questione di abilità.

Cos’è l’IPSAD | Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs? È lo studio di prevalenza sull’uso di alcol ed altre sostanze psicoattive, lecite e illecite sulla popolazione in generale.

L’ ESPADItalia | European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – Italy è, invece, una ricerca sui comportamenti sull’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope legali e non, da parte degli studenti e delle studentesse di età compresa fra i 15 e i 19 anni frequentanti le scuole medie superiori italiane. Lo studio fu realizzato per la prima volta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR attraverso la Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari nel 1995, e dal 1999 si ripete con cadenza annuale su un campione rappresentativo delle scuole superiori presenti su tutto il territorio nazionale.

Fonte: Rapporto di ricerca IFC-CNR Consumi d’Azzardo 2017 (link: https://www.epid.ifc.cnr.it/images/downloads/Report/Gioco/Consumi_azzardo_2017.pdf)

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Obbligo avvertimento “nuoce alla salute” anche su lotterie istantanee. Le novità del Decreto 18 settembre 2018

Come indicato nel D.L. 87/2018, il cosiddetto Decreto Dignità, con il Decreto in vigore dal 18 settembre 2018 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 31/10/2018) anche sui tagliandi delle lotterie istantanee devono essere obbligatoriamente inserite le diciture:

  • Questo gioco nuoce alla salute
  • Può causare dipendenza patologica
  • Telefono verde nazionale 800 558822 per i disturbi legati al gioco d’azzardo

Questo vale anche per le lotterie telematiche nelle quali le avvertenze devono essere visibili in un’area dedicata, che viene automaticamente visualizzata attraverso una apposita finestra ‘pop-up’.

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Perché si gioca così tanto?

La pubblicità del gioco d’azzardo è molto diffusa, anzi invasiva e pervasiva: alla TV, alla radio, sui manifesti formato gigante in strada, nelle manifestazioni sportive…e poi quell’offerta esorbitante di tagliandini nelle tabaccherie e punti Lottomatica. Ci si ferma per prendere un caffè o fare una ricarica telefonica e si esce con qualche tagliando in tasca per tentare la fortuna.

Anche vietare l’installazione dei videopoker e delle slot machine è difficile, visto che i gestori dei giochi vincono sempre i ricorsi al TAR contro le ordinanze dei Sindaci.

Come si frena allora la spinta al gioco che fa del nostro Paese il più dedito al mondo? In attesa di una coraggiosa decisione politica, che abolisca questa tassa sui poveri” – spesso usata dallo Stato per fare cassa – e permetta allo Stato di rinunciare almeno in parte al gettito del gioco, possiamo cercare di rendere le persone più consapevoli della questione principale.

Il gioco ha senso solo come passatempo occasionale, la sfida una tantum alla fortuna (ma senza troppo impegno economico!), non come attività sistematica di ricerca della soluzione facile ai problemi. Nel lungo periodo, chi gioca regolarmente perde sempre e comunque, perché nel lungo periodo la fortuna non esiste! L’unica certezza è che con un numero alto di giocate, salvo realizzare l’improbabilissima grande vincita, si perde sempre.

Lo hanno dimostrato inconfutabilmente molti matematici, indignati del dilagare di un fenomeno che prima di tutto è figlio della poca dimestichezza con la matematica, la statistica e il calcolo delle probabilità in particolare.  Vi invitiamo a guardare alcuni interessantissimi video dimostrativi presenti sul sito della società TAXI 1729, che vi faranno sorridere, ma anche riflettere.

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La matematica “smonta” l’illusione del gioco

“Vincere facile” è la grande promessa che attrae i giocatori di tutte le età e le classi sociali. Attrae specialmente, però, quelli che conoscono poco la matematica. Vediamo perché.

Innanzitutto, va detto che una bella fetta del gettito finisce in tasca all’erario in forma di tassazione; poi, una quota serve a pagare il lavoro degli addetti impegnati a tutti i livelli  di questa filiera “produttiva”; infine, una quota deve sostenere il profitto delle società di gioco, dei gestori delle sale di gioco, dei tabaccai ecc. Resta una quota in media del 75%, che viene trasformata in vincite per i giocatori. Tuttavia, le piccole e piccolissime vincite assorbono una rilevante porzione anche di questa quota, lasciando alle vincite significative una parte assolutamente residuale, sia in termini di valore assoluto che di numero di giocate vincenti. Quando il gioco dichiara la percentuale di giocate vincenti, tiene conto ovviamente delle piccolissime vincite, che possono anche solo coprire il costo della giocata (i 2 o 5 euro con cui si riacquista sistematicamente un nuovo gratta e vinci) e che rappresentano la maggioranza assoluta. La loro funzione è proprio quella di incoraggiare ad ulteriori tentativi di gioco. Di fatto si tratta di uno strumento di marketing.

Marco Verani, professore di matematica al Politecnico di Milano, ha illustrato le possibilità di vincita del premio massimo in un Gratta E Vinci: “Per un tipo di Gratta e Vinci che si chiama “Il Miliardario” vengono emessi ogni anno 30 milioni di biglietti. Cinque tra loro valgono 500mila euro. La probabilità di vincere è una su sei milioni, quindi. È tanto? È poco? Davanti a un numero così piccolo la gente è un po’ persa”.

Allora con una suggestiva esemplificazione ci ha chiarito le idee: “Un gratta e vinci è lungo 15 centimetri: se li mettiamo, sei milioni uno accanto all’altro, otteniamo una fila lunga 900 chilometri, la distanza che separa Milano da Monopoli, in Puglia. Una fila in cui c’è solo un biglietto vincente”.

Morale della favola? Il gioco d’azzardo andrebbe guardato da un punto di vista razionale, non magico.

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