NON FARE DELLA TUA VITA UN GIOCO

EUROPA E GIOCHI D’AZZARDO ONLINE: SOGNO DI UNA NORMATIVA COMUNE

DiA.E.C.I. LAZIO

EUROPA E GIOCHI D’AZZARDO ONLINE: SOGNO DI UNA NORMATIVA COMUNE

La Commissione Europea ha più volte ribadito la competenza dei singoli Stati membri in materia di gioco d’azzardo, nel rispetto dei princìpi comunitari della libertà d’impresa e della lotta alla criminalità organizzata e al riciclaggio. Alcune sentenze della Corte di Giustizia europea, chiamata a pronunciarsi da tribunali italiani, hanno supportato questa posizione della Commissione, puntualizzando che un Paese membro ha il diritto di limitare le attività di gioco purché lo faccia con due specifiche finalità:

1) tutelare la salute dei cittadini e ridurne i rischi di dipendenza da gioco d’azzardo;

2) combattere la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro.

Ad oggi il gioco d’azzardo risulta più o meno regolamentato a seconda dei Paesi. Buona parte degli Stati ha le proprie leggi locali che possono variare notevolmente da un’area all’altra, pertanto ciò che è legale e ciò che, invece, non lo è, dipende esclusivamente dal luogo in cui vivi. Un dato, però, appare evidente: l’avvento di Internet ha fatto sì che, sebbene il gioco sia vietato in un determinato territorio, chiunque possa giocare online, su siti che si trovano in ogni parte del mondo.

Detto questo, occorre sottolineare che quasi tutte le leggi che disciplinano il gioco d’azzardo online riguardano le Aziende che forniscono servizi di scommesse e gioco su Internet ed è inusuale che il governo di uno Stato renda esplicitamente illegale per i residenti utilizzare tali servizi, che contribuiscono, tra l’altro, ad incrementare i propri introiti fiscali.

In alcune aree è in vigore una legislazione specifica che permette di offrire licenze e di regolamentare le Aziende che amministrano siti di gioco online o forniscono servizi nel settore (come ad esempio la fornitura di software di gioco). All’interno di queste giurisdizioni, di solito è presente un’organizzazione responsabile per il rilascio delle licenze e per la regolamentazione dei licenziatari. Generalmente ci si riferisce a queste organizzazioni come alle autorità competenti per il rilascio di licenze.

Va da sé che la condivisione di leggi di settore comuni faciliterebbe i controlli sull’attività svolte da queste aziende. In particolare nel gioco on line sarebbe auspicabile un’armonizzazione delle norme, poiché, nella pratica, è difficile ricondurre ai confini nazionali i “non” confini di Internet, laddove qualsiasi regola stabilita all’interno di uno Stato, può essere facilmente elusa dagli utenti della Rete.

A tal proposito, da inizio 2018 è in atto tra Francia, Portogallo e Spagna un esperimento di collaborazione: la liquidità condivisa nel poker, cioè la possibilità di accesso allo stesso tavolo virtuale (poker room) per i giocatori di tutti e tre i Paesi.

L’accordo era stato raggiunto anche con l’Italia, ma situazioni contingenti ne hanno, ad oggi, impedito la realizzazione: definizione degli standard comuni e di un’equa suddivisione degli introiti fiscali sono stati oggetto di lunghe trattative. Del resto, la volontà di mantenere l’autonomia fiscale in un ambito dove di soldi ne girano davvero tanti è, infatti, una delle principali ragioni che frenano gli accordi normativi in questo settore.

Appare, tuttavia, lontana anni luce l’ipotesi di una normativa comune all’interno dell’Ue, considerato che al momento non c’è accordo neppure sui giochi legali e su quelli da vietare.

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